
Amy Winehouse: una demo inedita registrata a 17 anni
Anno 2001. Camden, Londra. Amy Winehouse ha 17 anni.
Entra nello studio di registrazione del produttore Gil Cang, a Hornsey Road.
Indossa un paio di jeans con scritto “Sinatra is God”, con un pennarello nero, all’altezza del sedere.
Ha bisogno di incidere un pezzo da mandare a varie label. Il pezzo è “My own way” scritto dallo stesso Cang assieme a James McMillan e Maryanne Morgan.
Come racconta Cang in una esclusiva intervista al Camden New Journal, la giovanissima artista lascia subito tutti a bocca aperta, portando a casa il pezzo già alla terza take.
Amy firmerà con la Island Records tre anni dopo. La major Universal Music Group, proprietaria dell’etichetta nata in Giamaica nel 1959, procederà – a seguito della morte di Amy, nel 2011 – a distruggere tutti i demo inediti dell’artista, per evitare l’uscita di opere postume o registrazioni incomplete. “Una scelta etica”, dichiarerà il presidente della Universal, David Joseph, ai microfoni di Billboard.
A sette anni dal tragico evento, però, dagli archivi di Gil Cang spunta proprio “My own way”, libera da vincoli contrattuali con la Universal, ora disponibile su Youtube
Chiudete gli occhi e ascoltate questa piccola grande artista mentre canta l’amore in quella maniera cinica che non le apparterrà mai. Immaginatela mentre si avvicina al microfono e, muovendo i fianchi, inneggia a chi ha segnato la storia della musica raccontando la propria storia in maniera unica.
“My way”, “My own way”.
Buon ascolto.
Ho aggiunto del tributo, ma scusate qui più che un tributo mi sembra uno scopiazzamento e pure fatto male. A sto punto dovevano dire che era una cover personalizzata, come fece Briga con il pezzo di Cremonini l”anno scorso, non ineditoma inedito de che?